Nella mitologia dei colori, non si può evitare di citare il
mito di Iris (Iride), messaggera di Era, come Ermes fu per Zeus. Iris,
contrariamente alle sorelle arpie, era una splendida donna alata, con
un’aureola dei colori dell’arcobaleno. Gli antichi sostenevano che l’arcobaleno
era la traccia dei suoi piedi quando scendeva dall’Olimpo verso la terra per
portare un messaggio.
In natura, l’Iris è un fiore, il fiore dei poeti, di
colore tendente alla famiglia ametista.
Sull’ametista, nell’articolo Step 2 è stato riportato il mito greco, che si
collega parallelamente a quello romano del dio Bacco (dioniso) e della dea
Diana (artemide).
Molte, le leggende create attorno a questa pietra nel corso dei tempi, molti i
benefici a lei attribuiti, al corpo, alla mente, allo spirito. Panacea di tutti
i mali, è stata lodata anche dalle menti più brillanti del tempo come Plinio il Vecchio, scrittore della prima “enciclopedia” (Naturalis historia), o Leonardo da Vinci.
La pietra conquista un ruolo importante anche in ambito ecclesiastico. Nel 1887, l’anello di papa Leone XIII era composto da una gemma d’ametista incastonata nell’oro, mentre oggi, è la pietra dell’anello vescovile. L’ametista, è nota principalmente per il suo colore, da sempre considerato un colore reale o simbolo di potere: Caterina la Grande ne stravedeva, la stessa dinastia reale d´Egitto, la Corona Inglese.
Anche in altre culture il significato
preponderate era quello di sobrietà.
La tradizione indiana vuole che pietre di
ametista vengano regalate alle spose nel giorno delle nozze, pegno di fedeltà,
umiltà e morigeratezza.
Nella cultura giapponese, le pietre e il
colore sono una costante nei giardini soprattutto per l’attitudine di favorire
la meditazione. Vengono associate al chakra, ossia i sette punti del nostro
corpo dove è presente una maggiore concentrazione di energia. La loro funzione
è di veicolare l’energia del chakra, in quanto oggetti della Natura.
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